
(9 maggio 1997 – n° 892)
Vedevi i seni
sollevarsi e ricadere
nell’azione del respiro,
affannata.
Quanto erano belli
i capezzoli sfrontati
eretti nel vuoto
del desiderio.
Corpo sconvolto,
momento sconosciuto
l’approssimarsi all’alba
dalle notturne oscurità.
Persa nei gemiti del desiderio
ma ritrovata nel gorgo,
impotente e smarrita
all’ultimo respiro affidata.
La vita con la sua forza
ti reclama ancora una volta
lasciandoti stremata,
profondamente appagata.
© Carlo Becattini