
(27 febbraio 2006 – n° 996)
Guizzo come un pesce
fuori dall’acqua
ed in essa ricado grave,
spumeggiando goffo
e cieco in cerca di lei.
La scorgo vicina, fugge
ed il suo riso trilla
nell’aria salmastra,
perdendosi tra l’onde
ed il mio incedere.
L’afferro ed a me si aggrappa
mi trascina sotto l’acqua
poi emergiamo abbracciati
cercando l’aria e le labbra
con bocche affamate.
Le gocce di mare
ci solleticano il volto,
insaporiscono il bacio,
un sapore particolare:
d’estate e d’amore.
© Carlo Becattini